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L'enfasi crescente che oggi viene posta sulla conoscenza quale fattore imprescindibile di sviluppo si accompagna spesso ad una sorta di pregiudizio, che tende a vedere solo nei settori hi-tech e science-based una relazione significativa tra la conoscenza scientifica che supporta i processi innovativi ed il valore prodotto dall'impresa. Tuttavia, ormai è anche riconosciuto che la conoscenza ha una natura articolata e complessa, dove al fianco del sapere legittimato dai circuiti scientifici esiste un sapere tacito e pratico, legato alla creatività e all'esperienza accumulata da coloro che operano nei settori tradizionali del Made in Italy. Da questo deriva che l'accumulazione di conoscenze pratiche e la conseguente formazione di un patrimonio di risorse e competenze specifiche, non solo può rivelarsi cruciale per la produzione di ricchezza nelle imprese, ma può a volte far nascere lo "stimolo ad aprirsi", a "lasciarsi contaminare" da conoscenze scientifiche codificate, che si rivelano cruciali per intraprendere cambiamenti innovativi radicali. Partendo da tale considerazione, il presente lavoro si propone lo studio delle risorse e competenze specifiche esistenti nelle imprese agro-alimentari.